Scrivere come Carlo Emilio Gadda #3
APR 14 2021 / Alessio Beltrami
Emilio Gadda: ingegnere di professione, l'antitesi dello scrittore.
È un calcolatore, con una mente fredda che riesce a classificare le informazioni provenienti dall'esterno. Ma questo non gli ha impedito di uscire dagli schemi del suo “foglio di calcolo” e scrivere romanzi.
Cosa c’entra con i contenuti scritti per intercettare nuovi clienti?
Molto, se ci pensi. La società moderna ha paura di perdere tempo. Qualsiasi curiosità o interesse al di fuori del lavoro prestabilito viene considerato inutile. Ma a ben guardare oggi è molto più facile conciliare interessi e lavoro. È molto più semplice uscire dagli schemi e i clienti premiano questo atteggiamento. Sono stanchi di contenuti prevedibili, per questo generare in loro stupore “l’effetto sorpresa” è a conti fatti una strada intelligente. È ciò che stanno aspettando.
Sfruttare gli opposti: come ci è riuscito Gadda?
I romanzi gli hanno permesso di dare libero sfogo alla fantasia. In seguito, si è dedicato a un’altra forma di comunicazione: la radio (che in quegli anni significava Radio RAI). Per la RAI ha scritto le norme per la redazione di un testo radiofonico. L’obiettivo era quello di fornire linee guida ai giornalisti RAI affinché potessero realizzare testi pensati per essere letti alla radio. Una perla che concilia il suo lato umano con le necessità di un dinosauro come quello del servizio di pubblica informazione.
Leggere queste cose mi butta un po’ giù di morale. Se Gadda negli anni '50 non è riuscito a smuovere le cose dalla cabina di regia più importante d’Italia, come posso riuscirci io. Oggi. Con i mezzi a mia disposizione.
Forse ripercorrendo le linee guida condivise proprio da Gadda.
Vediamole…
Il primo elemento da tenere in considerazione è il diritto economico e intellettuale del lettore (per Gadda l’ascoltatore). Un dono sacrale che spesso sottovalutiamo. Non sto parlando del denaro, la valuta qui è l’attenzione e il tempo. Ogni volta che stai per mandare una mail, pensaci. Ogni volta che stai per pubblicare un post su Linkedin, pensaci.
Il lettore ha il diritto di non essere derubato del suo tempo. Gadda mette un altro accento importante sul fatto che nel testo non è sufficiente esporre solo il nostro pensiero. Il monologo onnipotente non funziona e certo non può durare più di 15 minuti, dopodiché è necessario inserire testimonianze, interventi ed esempi per mantenere alta l'attenzione.
Secondo Gadda, l'intervistatore è sostituibile. E nel nostro caso l’intervista è condotta da noi, quindi dovremmo ridurre tutte le argomentazioni autoreferenziali per concentrarci sui problemi del cliente.
In pratica, siamo una cornice, e con la nostra presenza il quadro diventa meritevole dell’attenzione del pubblico. È questo che funziona in comunicazione.
Come rispettare con semplici azioni il diritto mentale ed economico del lettore? Evitando di complicarci la vita da soli.
Niente font sofisticati che rendono la lettura più difficoltosa. Il fatto che font e colori siano gratuiti in ogni editor di testo non significa che tu debba sperimentarli tutti. Mantieni una formattazione semplice, altrimenti leggere il tuo lavoro richiederà uno sforzo extra.
Quello sforzo il cliente dovrebbe impiegarlo per valutare l’acquisto, quindi più energie gli facciamo risparmiare e più sarà predisposto a ragionare sulla nostra offerta. È l’economia delle risorse.
Evita di fargli venire il mal di testa con periodi lunghi. Vai dritto al sodo. Il periodo deve avere una lunghezza ragionata, in funzione della pausa espressiva finale. “Massimo quattro righi dattiloscritti” dice Gadda, “meglio ancora se sono due, ma un periodo di un rigo o mezzo rigo sono i veri gioiellini.” Non sentirti costretto a scrivere come se avessi un numero limitato di colpi in canna. Sentiti libero di battere le dita sulla tastiera, ma quando devi arrivare al punto, dai una frustata secca.
Un altro ingrediente molto semplice che puoi sfruttare nella ricetta del contenuto perfetto è l’uso delle parole equilibrate. Da una parte abbiamo termini che puzzano di vecchio. Dall’altra termini troppo innovativi. Eliminiamoli entrambi, perché non sono utili e non ti fanno sembrare più intelligenti agli occhi del cliente.
Se sei curioso trovi altre categorie da evitare nel mio libro - Content Marketing D’autore - dove approfondisco questa ed altre puntate. Lo scopo è scrivere utilizzando parole semplici, rivolgendoti al singolo essere umano.
Cosa vogliono imprenditori e professionisti? Ottenere considerazione. Vogliono essere considerati esperti del loro settore. Diventare credibili.
Per riuscirci, i tuoi contenuti non devono suonare come un insegnamento impartito dall'alto. Perciò, evita di sottolineare limiti e difetti del cliente ed elimina il tono accademico e dottrinale. Atteggiamenti come questi attirano clienti alla ricerca di qualcuno su cui scaricare la responsabilità. Clienti che vogliono farsi "salvare" e non clienti disposti a cooperare.
Al contrario, con i clienti d’oro (quelli che danno soddisfazioni) si costruisce una relazione basata su decisioni prese in modo responsabile e consapevole. E questi arrivano da una comunicazione che puoi costruire anche grazie alle regole di Gadda.
Se vuoi migliorare la tua scrittura, Carlo Emilio Gadda basta e avanza come riferimento della letteratura italiana del secolo scorso.
Basta e avanza perché la sola analisi del suo lavoro, e l’applicazione dei suoi consigli, possono risolvere qualsiasi problema legato alla creazione di contenuti. Per aziende e professionisti che hanno voglia di fare, Gadda è meglio di un corso di copywriting, ma non tutti ci arrivano.
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